Educare giovani e adulti ad un uso sicuro della tecnologia

È partito in questi giorni un importante progetto promosso dal Comune di Bologna in sinergia con la Cooperativa Sociale IT2, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del PN Metro plus 21-27: “Patente Smartphone”, rivolto ai cittadini e in particolar modo alle scuole secondarie di primo grado e le classi IV e V delle scuole primarie aderenti, ai loro docenti e alle loro famiglie.

Sempre di più la tecnologia fa parte della quotidianità di ragazzi e bambini; di fronte a questo, a volte, gli adulti si sentono spaesati o impauriti, perché privi di elementi di comprensione e accompagnamento necessari. Ed è proprio dalla necessità di avere strumenti adeguati, che permettano, non solo di intervenire in emergenza, ma anche e soprattutto di fare prevenzione su tematiche legate alla tecnologia, che nasce “Patente Smartphone”. È un progetto che vuole contribuire alla divulgazione di buone pratiche nell’utilizzo di strumenti tecnologici, videogiochi e social network, tramite formazione a docenti, famiglie e ragazzi stessi, senza demonizzare lo strumento ma aiutando gli adulti ad affiancare ed accompagnare i giovani in un utilizzo consapevole, responsabile, piacevole e sicuro per tutti.

IT2 ha un ruolo centrale in questo progetto. Infatti, non solo ha partecipato alla progettazione, ma fornisce anche professionisti in ambito psicopedagogico e grafico, che contribuiscono alla formazione e alle attività su tematiche come l’utilizzo degli strumenti tecnologici, la privacy, il consenso per un uso sicuro e tutelante in linea con i processi evolutivi e l’età dei ragazzi.

Verranno, quindi, organizzati incontri di apertura con i docenti degli Istituti Comprensivi aderenti, per spiegare il progetto e mettersi in ascolto dei loro bisogni e delle loro domande. Sono previste, in particolare, due formazioni con tutti i docenti: una legale, grazie al contributo dell’avvocata Laura Lecchi, e una psicopedagogica, condotta dalla nostra pedagogista Claudia Parisini e dai nostri psicologi Martina Toccaceli e Antonio Tancredi. Seguiranno incontri di formazione psicopedagogica e legale alle famiglie dei ragazzi coinvolti, per aiutarli ad accompagnare in modo sano ed evolutivo i ragazzi stessi. Infine verranno svolte varie attività nelle classi, in base all’età e alle necessità che emergono. È stato anche organizzato un contest fotografico per gli Istituti aderenti, che si concluderà con una premiazione e il racconto del progetto da parte degli stessi allievi.

Viene posta anche grande attenzione a come gli adulti per primi vivano lo smartphone o i social network, perché fungono da modello verso il quale i ragazzi tendono. Il progetto è, quindi, molto importante sia da un punto di vista di prevenzione primaria che secondaria, in quanto, in una prospettiva di comunità educante, si coinvolgono molte parti attive attorno all’utilizzatore del dispositivo digitale. 

È importante aiutare ad attuare una comunicazione rispettosa e democratica anche virtualmente, facendo comprendere che virtuale è reale e che quindi può avere un forte impatto emotivo, talvolta anche traumatico, che lascia importanti segni nel tempo. Parlare, quindi, di rispetto degli altri, online come offline, di privacy, consenso, tutela e uso sano della tecnologia, può contribuire a costruire una società maggiormente libera, sicura e democratica per tutti.